In Germania con il Camper

In Germania con il camper: ricordi dal nostro diario di viaggio.

Per la rubrica “pillole di camper” oggi vi invito a seguirci in uno dei nostri tanti viaggi: in Germania con il camper.

Siamo partiti da Lumezzane BS con il nostro vecchio Trotti, un Ford transit del 1991 e, passando per il lago d’Idro, abbiamo valicato le Alpi dal passo del Brennero in statale. Eravamo spaventati all’idea del passo (fino ad allora avevamo provato solo il Monginevro verso la Francia e il passo della Cisa per la Toscana), ma in verità ci siamo ritrovati in Austria senza nemmeno accorgercene talmente è stato facile e la pendenza dolcissima. Per chi lo conoscesse, è stato più impervio il passo del Cavallo a Lumezzane  quasi tutto in prima!!

camper usato

Tappa a Innsbruck in Austria e rifornimento di benzina, dato che costava veramente poco.

in germania
Innsbruck (A) – settembre 2014

Ed eccoci in Germania. Abbiamo attraversato Rosenheim, Amberg, Weiden, Leipzig, fino a Berlino, dove ci siamo dati appuntamento con Mike, un nostro amico statunitense di Oakland (qui i nostri tre mesi a San Francisco raccontati da Gabriele). Per poi proseguire verso Dresden (dove siamo stati ospitati da una coppia di amici siciliani), Dobeln, MerseburgIngolstadt Landshut.

Sfatiamo da subito il mito che in Germania tutti conoscono l’inglese. Nelle cittadine che abbiamo attraversato noi, non lo sapeva nessuno !! Vi lascio immaginare la fatica (e il senso di smarrimento) quando al primo distributore di GPL (il nostro camper era un benzina a GPL) l’adattatore che avevamo acquistato su internet non funzionava.

in germania

Abbiamo girato un sacco di distributori con il nostro mini vocabolario (almeno il tedesco ha di buono che si legge più o meno come si scrive, salvo alcune vocali con la dieresi, ma essendo una lombarda e un piemontese no-problem) e tutti ci dicevano che il nostro adattatore era difettoso, mimando il gesto di gettarlo via… Fino a quando giungemmo dal nostro eroe, un tedesco alto, in salopette che, senza battere ciglio e senza paura di sporcarsi le mani, avvitò ancora più profondamente l’adattatore e riuscì nell’impresa. Era solo un problema di guarnizione troppo nuova. Nel frattempo, fra un distributore e l’altro, Gabriele era riuscito anche a soccorrere una vecchina e la sua bicicletta sgonfia… Non dimenticheremo mai il gesto di lei che voleva dargli la mancia!! Da che mondo è mondo, la nonna è sempre la nonna !!

Circa i Tankstelle-distributori di benzina. Non se ne incontrano per chilometri e chilometri sulle statali, ma sono sempre all’ingresso o all’uscita di una città. Sono aperti 24 ore su 24, solitamente affiancati da un minimarket, un Kaffee, il Zeitungskiosk-giornalaio e la Bäckerei-panetteria… Un po’ come gli autogrill dalle nostre parti.

In Germania, secondo noi, danno la cera sulle strade talmente sono lisce!! Le sospensioni del nostro vecchio camper si sono prese un meritato riposo ? in quei giorni!!

Berlin (D) – settembre 2014

Non abbiamo mai dormito in nessuna area per camper (siamo soliti alla sosta libera) ma cercavamo parcheggio nelle zone 30 vicino alle case. Una notte, addirittura, abbiamo parcheggiato proprio fuori dalla porta d’ingresso di una abitazione e ci sentivamo un po’ a disagio abituati agli sguardi sospettosi che solitamente ci lanciavano in Italia. L’indomani mattina presto, il proprietario ci dà il Guten Morgen-buongiorno tutto sorridente (e in canottiera con 10 gradi ❄). Da quel momento in poi capimmo che in Germania il camper è il miglior amico dell’uomo.

in germania
Leipzig (D) – settembre 2014

Altro aneddoto legato al dormire. Una notte abbiamo sostato in un grande parcheggio e immaginavamo che la mattina seguente saremmo stati svegliati da tutti i parcheggiatori, dai loro motori e dallo sbattimento di portiere. Il giorno dopo il parcheggio era pieno e noi non avevamo sentito volare una mosca. Ancora oggi ci domandiamo se i parcheggi tedeschi siano dotati di speciali botole che fanno affiorare la macchina dal terreno o se, più semplicemente, in Germania, prima di entrare in un parcheggio, abbiano l’usanza di spegnere il motore e parcheggiare l’auto “a spinta“.

In Germania c’è silenzio. Entri in un supermercato e, come dicevano i nostri amici Paolo e Valentina a Dresda, ti fai il segno di croce perché lo scambi per una chiesa. Una volta, in un centro commerciale a Lipsia, Gabriele riceve una telefonata da un amico. Lui gli risponde così sottovoce che l’altro si preoccupa che Gabri stesse male. In Germania hanno speciali dispositivi (scherzo) ai telefonini che permettono di sussurare e di non fare sentire la telefonata a chi gli sta accanto. Non come quando io sono al telefono con mia mamma e, più siamo lontane, più alzo la voce ? !!

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Dresden (D) – settembre 2014

Solitamente si dice che i tedeschi siano freddi, ma noi abbiamo sperimentato tutt’altra cosa. Dall’adoperarsi di un commesso con Google Translate per aiutarci a comprendere in un concessionario di camper, all’essere invitati a cena, a casa loro, da una coppia di musicisti a Weimar.

Una cosa che ci é mancata in Germania sono i nostri toret (in piemontese sono le fontanine con il rubinetto a forma di piccolo toro). L’acqua l’abbiamo sempre dovuta comprare in bottiglia al supermercato, cosa che in Italia non facciamo mai. A proposito di bottiglie, vedevamo entrare i tedeschi con delle borse piene di bottiglie di plastica vuote. Ne abbiamo pedinato uno e abbiamo scoperto che fuori da ogni supermarket c’è una macchinetta dove rendere i vuoti delle bottiglie che ti rilascia un buono spesa. Naturalmente quando compri le bibite, l’acqua o la birra c’è un sovrapprezzo che ti viene appunto restituito al momento del reso.

Ingolstadt (D)

Ci avviamo verso la conclusione di questa ondata di ricordi (anche se di cose da scriverne ce ne sarebbero ancora molte). Stanotte sarà la festa di Halloween e le zucche regneranno sovrane un po’ dappertutto. Viaggiando in Germania nei mesi di settembre e ottobre, lungo le strade, abbiamo incontrato tante bancarelle che vendevano zucche. Delle bancarelle un po’ singolari per i nostri occhi italiani: una catasta di zucche, un bidone con scritto “kasse” e nessun venditore. Tu arrivi, ti servi e lasci il dovuto nella cassa. Non è per parlare male dell’Italia, ma ho paura che da noi un commercio del genere non funzionerebbe. Non si troverebbero più nè zucche, nè soldi… nè bidone!! Circa l’assenza di paura che ti rubino i tuoi effetti, sentite anche questa. Eravamo a Ingolstadt e Gabriele stava suonando per le vie del centro, la mamma tedesca abbandona il passeggino con la borsa (?) in mezzo alla via pedonale e si avvicina a Gabri col suo bimbo per ascoltarlo meglio… voi in Italia l’avreste fatto?

Terminiamo qui il nostro diario di bordo, augurandovi e consigliandovi un bel viaggetto in Germania con il vostro camper ?!! Ecco, adesso mi è tornata la voglia di andare in Germania !!

Spero che l’articolo Viaggiare in Germania col camper vi sia stato utile e se avete qualche aneddoto in più scrivetelo qua sotto nei commenti.

 

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