Un musicista per marito

Un musicista per marito è la storia che ti voglio raccontare oggi. Una storia che mi sta molto a cuore perchè è la nostra storia. La storia di due Artisti per strada… su Quattro ruote che provano quotidianamente a vivere del loro talento. Sposati da più di 6 anni, dopo San Francisco, dopo due anni di vita fulltimer in camper, continuiamo ad inseguire i nostri Sogni accontentandoci, felici, di quel poco che abbiamo. E, soprattutto, sostenendoci l’un l’altra in ogni istante.

(E con il 2020 siamo tornati a vivere a tempo pieno sul nostro furgone, abbiamo disdetto l’affitto e salutato la casina in val Bronda che ci aveva dato un tetto per qualche anno. Ora il nostro tetto è tornato ad essere una lamiera e i metri quadrati si sono ulteriormente ristretti, ma i luoghi che ci fanno da casa, sono sconfinat…sconfinat.. sono senza confini!!)

Se non lo sai, all’inizio dell’estate, è uscito il nuovo singolo di mio marito Gabriele Carena dal titolo Red and White. La canzone è accompagnata da un video girato e autoprodotto insieme durante i nostri viaggi in camper. Il camper è la nostra seconda casa perchè siamo sempre in girula per i concerti itineranti di Gabri. Il camper spesso si trasforma in uno studio di registrazione, ma è anche la sede abituale del mio laboratorio… Guardalo nel video:

Music and Lyrics: Gabriele Carena – First Official Single www.gabrielecarena.com

Avere un musicista per marito è per me motivo di grande orgoglio. Come si dice dalle mie parti “non lo vedo nemmeno tutto” e non so quanto sia oggettivo il mio giudizio, ma una cosa la so: da sempre sono un’amante della Bellezza e, credimi, nella musica di Gabriele c’è Bellezza. Nel cuore di Gabriele c’è Bellezza e possiede un cuore d’oro come canta il suo Neil Young... ed io, come un minatore, ho avuto la fortuna di trovarlo…

I want to live, I want to give 
I’ve been a miner for a heart of gold…

Gabriele, raccontaci di te:

“Quando mia moglie e io siamo arrivati a San Francisco, non avevamo la minima idea di ciò che sarebbe successo. Non conoscevamo nessuno e tutto ciò che avevamo era una prenotazione per un paio di notti nell’albergo più economico della città, pochi soldi in tasca e tanti sogni da realizzare. E’ stato il mio vero banco di prova, così come lo è stato per la mia musica. Siamo riusciti a stare a galla grazie al suonare in strada… Ricordo ancora che andavo alla fermata delle Cable Car di Taylor Street alle sette di sera, quando ormai i buskers “ufficiali” se ne andavano, e cercavo di tirare su qualcosa con l’ultimo turno di turisti…”

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