Giovanni 21, 15-19 – Guarire un Tradimento

“La guarigione di Pietro” Giovanni 21, olio su tela 25×35

giovanni 21

Giovanni 21 è il brano del Vangelo da cui prende ispirazione il mio ultimo quadro. Era un po’ di tempo che non dipingevo ad olio (qui puoi vedere altri miei quadri) e, mentre lo facevo, mi sono accorta quanto sia meravigliosa la sensazione dell’olio che scivola sulla tela. Mi mancava l’odore della trementina che ha invaso il camper. Mi mancava quel silenzio della mente che medita Le Scritture a cui dar vita con i colori.

 

>> Leggi qui il brano del Vangelo Giovanni 21, 15-19

 

La rete piena di pesci sul lato destro della barca.

Giovanni 21

Racconta Giovanni che i discepoli tornarono a pescare ma  in quella notte non presero nulla e Gesù, dalla riva, disse loro: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e ne troverete”. La gettarono e non erano più capaci di tirarla su, tanti erano i pesci Gv 21, 6. 

“L’evangelista ci fa presente le difficoltà della Chiesa primitiva nell’accogliere la grande novità portata da Gesù: un Amore di Dio che non è limitato ad un popolo (Israele), ma si rivolge a TUTTA l’umanità… Perchè l’evangelista utilizza il termine moltitudine di pesci che usa soltanto due volte nel suo Vangelo? La prima volta al capitolo 5 quando Gesù nella piscina di Betesdà trova una moltitudine d’infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Era l’immagine delle persone escluse dal tempio e quindi escluse da Dio. Gli emarginati, i rifiutati, gli invisibili. Questa è l’indicazione che dà Gesù: la pesca va rivolta a queste persone. Va rivolta a persone che non hanno più la loro dignità per far riscoprire loro la dignità di figli di Dio. A persone che sono invisibili agli occhi della società per renderli visibili. Quindi, quando la pesca si rivolge ai rifiutati, agli emarginati, agli esclusi, a coloro che sono stati o si sono allontanati dalla religione ufficiale, ebbene, la pesca è più che abbondante…” Alberto Maggi

La brace, i cinque pani e i due pesci.

Giovanni 21

Appena scesi a terra, videro della brace con del pesce sopra e del pane… Disse loro Gesù: “Venite a fare colazione!” Gv 21, 9-12. Pietro si era proprio scaldato ad un fuoco di brace al momento del rinnegamento (Gv 18, 18).

La colazione richiama il brano della moltiplicazione dei pani e dei pesci (svoltasi sempre sul lago di Tiberiade al capitolo 6) ecco il motivo per cui ho dipinto i 5 pani e i due pesci. E’ un richiamo all’Eucaristia, alla condivisione.

“L’ultima volta che Gesù si manifesta ai suoi discepoli è sul mare di Tiberiade. E’ la terza volta questa, nel vangelo di Giovanni, che l’evangelista colloca l’azione di Gesù su questo lago. Perché? Le due volte precedenti era stato in relazione all’episodio dei pani e dei pesci, immagine che raffigurava l’eucaristia… ” Alberto Maggi

Il gallo.

giovanni 21

Il gallo ai piedi di Pietro è simbolo del suo triplice rinnegamento. Pietro negò di nuovo e subito un gallo cantò Gv 18, 27. Un tradimento che l’accompagnerà sempre, nel bene o nel male. Un tradimento non lo si può cancellare, ma può essere guarito.

In Giovanni 21 al versetto 15, alla fine della colazione, arriviamo alla triplice richiesta di Gesù a Pietro. Tre domande, tre tappe per guarire il suo tradimento. All’inizio Gesù chiede a Pietro se lo ama, e Pietro risponde che gli vuole bene.

“Tre domande, come nella sera dei tradimenti, attorno al fuoco nel cortile di Caifa, quando Cefa, la Roccia, ebbe paura di una serva. E da parte di Pietro tre dichiarazioni d’amore a ricomporre la sua innocenza, a guarirlo alla radice dai tre rinnegamenti”. Ermes Ronchi

La tristezza di Pietro e il suo stare un passo indietro.

Giovanni 21

Quando Gesù gli ripropone la domanda per la terza volta, Pietro ne rimane addolorato. Proprio per questa tristezza ho dipinto il volto di Pietro con lo sguardo basso e un passo indietro a Gesù, perchè stavolta sembra aver imparato il suo posto, ha imparato i suoi limiti: “Signore, tu sai tutto. Tu mi conosci e sai che riesco solo a volerti bene come ne sono capace”.

“Per due volte Gesù gli ha chiesto se lo ama, e per due volte Pietro gli ha risposto “ti voglio bene”. Adesso Gesù per la terza volta gli chiede “mi vuoi bene?”, e Pietro… rimase addoloratoFinalmente! Quel dolore che non c’era stato al momento del tradimento di Gesù, adesso appare…” Alberto Maggi

Un Pietro diverso dal testardo Pietro di Marco al capitolo 8 che Gesù aveva dovuto rimproverare con un Và dietro di me, quasi a dire: impara a stare al tuo posto che è quello di un discepolo.

Un Pietro, ora, cinto dal Grembiule del servizio. Il Grembiule del prendersi cura, del pascere gli agnelli e le pecore. Un Pietro avvolto, redento e guarito dalle frange rosse del mantello di Gesù, come fu per l’Emorroissa, come fu per Zaccheo quando la grazia entrò in casa sua.

E una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, la quale, pur avendo speso tutti i suoi beni per i medici, non aveva potuto essere guarita da nessuno, gli si avvicinò da dietro, gli toccò il lembo del mantello e immediatamente l’emorragia si arrestò… Lc 8, 43-44 

Grazie per avermi letta fin qui ?, spero che la spiegazione del mio quadro “Giovanni 21” ti sia piaciuta.

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